Apollo & Associati
–Studio Legale
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Il settore immobiliare italiano è relativamente giovane e, proprio per questo, sconta dal punto di vista fiscale un’eccessiva “instabilità” ed incertezza. Le norme cambiano rapidamente e questo disincentiva gli investitori stranieri a puntare sul mattone italiano. Come emerso al Mipim, fiera europea dedicata al settore, Assoimmobiliare e Agenzia delle Entrate stanno lavorando per aumentare l’appetibilità dell’immobiliare italiano a livello internazionale. Di fronte a una platea di 500 potenziali investitori stranieri, infatti, sono stati illustrati i vantaggi del fare operazioni in Italia. In tal senso una prima risposta efficace potrebbe rivelarsi l’interpello: il fisco dà al contribuente la possibilità, prima di effettuare un investimento, di presentare un’istanza per chiedere chiarimenti circa l’interpretazione e l’applicazione della normativa in materia di tributi erariali che non sono passibili di modifiche interpretative successive. Ma il lavoro da fare è ancora tanto se si pensa che da Paese a Paese sussistono ancora disparità di regolamentazione in materia. In Italia, ad esempio, non godono dell’esenzione fiscale gli investimenti fatti da compagnie assicurative, italiane e non, su fondi immobiliari: molte, soprattutto quelle straniere, preferiscono quindi rinunciarvi nonostante il potenziale redditivo (3-4% rispetto all’1% dei bond). E allargando l’orizzonte bisogna anche dire che mentre nel resto del mondo l’investimento in fondi immobiliari e SICAF (Società di Investimento a Capitale Fisso) è equiparato dal punto di vista normativo a quello nelle SIIQ (Società di Investimento Immobiliare Quotate), in Europa questo non accade. Per le compagnie comporta quindi un maggior consumo del patrimonio di vigilanza, un impegno a cui non tutte vogliono sottostare. SIIQ che sono poco propense, inoltre, agli investimenti internazionali, per esempio da parte dei fondi pensione, perché essendo esteri sono soggetti a un’imposizione del 26% non recuperabile. Sono molti i passi da fare ma questi primi accorgimenti rappresentano un buon inizio: agire sulla fiscalità è la direzione giusta per riportare a un livello alto l’attenzione degli investitori stranieri sul Real Estate italiano.