Apollo & Associati
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Che i fondi sovrani indirizzino i propri investimenti principalmente al settore immobiliare è riportato anche all’interno del Sovereign Annual Report 2015 stilato dall’Università Bocconi, dove si apprende come nel corso dell’anno 2015 tali fondi abbiano dedicato il 56,9% dei propri investimenti a real estate, strutture turistiche e alberghi, utility e infrastrutture, quali settori in grado di offrire ritorni sul lungo periodo.
Ciò che appare interessante è il particolare interesse mostrato nei confronti del nostro Paese, nel quale poter fare incetta di trophy asset da tenere a reddito ovvero effettuare operazioni di riqualificazione: effettuare cioè acquisti vantaggiosi, da poter mantenere sul lungo periodo, agevolati da occasioni presenti sul mercato, come portafogli già pronti, sia che si tratti di asset a reddito, che di asset destinati a operatori opportunistici.
Atteggiamento che non è, invece, quello mostrato dagli investitori istituzionali, i quali si dimostrano maggiormente conservativi a causa del prossimo referendum costituzionale previsto in Italia, che si accoda a un clima generalizzato europeo, che vede Francia e Germania sottoposte ad elezioni.
Sull’Italia i fondi sovrani hanno accumulato, nel tempo, un portafoglio relativamente importante: tra questi spicca il fondo sovrano del Qatar, i cui investimenti si sono concentrati in prima istanza sul settore alberghiero.
A fronte di tale situazione, la previsione dei volumi di investimento nel real estate italiano a fine anno è di circa otto miliardi di euro, che costituisce un incremento rispetto al volume dell’anno precedente, anche se i sovrani che registrano un calo di investimenti rispetto al 2015.